NAZIONALE SPECCHIO DELL’ITALIA ATTUALE
Non è che fosse previsto o prevedibile, di più. Non siamo in grado di scegliere un allenatore all’altezza e prendiamo un allenatore nemmeno di squadra big, uno che ha fatto spareggi per non andare in C con lo Spezia. Inoltre siamo un campionato in cui si usano giocatori stranieri al 90% o per pagarli meno dei nostri (che poi per rifarsi cedono alle tentazioni del calcio-scommesse) o per pagarli troppo di più (spesso senza costrutto). Chiaro che nuove leve non ne escono. In più mancano dirigenti capaci di rischiare, tutti sono assillati dai bilanci e dalle multe sulle irregolarità e questo fa scaturire un atteggiamento per cui le piccole squadre non si prendono rischi sui giovani se non obbligati e anche qui giocano non a investire su di loro ma a farseli prestare per breve periodo e ogni anno a ricominciare da zero. Cosa ti aspetti che esca dalla nazionale? Questa nazionale è lo specchio di questa Italia, la guardi pezzo per pezzo e ti sembra che ce la puoi fare, poi la fai funzionare e perde da tutte le parti. I motivi sono chiari a tutti (degrado renziano e furto sistematico) ma nessuno fa nulla, nemmeno chi è li per rifare tutto. In mezzo ci siamo noi, con la maglietta di “tutti in Russia” in una mano e un biglietto per la Siberia solo andata nell’altra. In cosa esattamente dobbiamo sperare adesso che nemmeno l’inverno è arrivato? Che passi in fretta la prossima estate? Ha detto bene Buffon in lacrime, evocando il “danno sociale” di questa eliminazione, ma forse meglio così. Piuttosto che ingoiare maiale e coca cola seduti sul divano pensando che passare un turno o morire in semifinale non è la stessa cosa e tornare al disastro quotidiano in un sol rutto, meglio patire e pensare che se anche “Rivera non segna più” una ragione ci sarà e magari stavolta a votare ci si va e si ribalta tutto, ladri e milionari della palla in una Italia forse solo sognata ma stavolta dal suo popolo davvero.